Lo sgombero
Ad effettuare lo sgombero un centinaio tra celere, carabinieri e DIGOS.
I ragazzi del laboratorio appena radunati hanno risposto con blocchi stradali,
portando in strada i tavoli e le sedie che sarebbero servite alle
prossime iniziative, tornando ora invece, ancora una volta, prive di
scopo, come l’edificio di via Donato Creti 24.
La polizia ha reagito con violenza caricando più volte i
blocchi stradali che si sono sciolti e riformati, percorrendo tutta la
via, fino all’incrocio con via Stalingrado.
Proprio qui si è verificata una carica molto brutale nella quale alcuni
ragazzi sono rimasti contusi, una ragazza è stata ferita alla testa ed
è stato necessario l’intervento dei medici 118 ed è stata
successivamente portata al pronto soccorso in cui le sono stati messi 6
punti alla testa. La ragazza è ancora in ospedale.
Al momento il presidio si è sciolto, ma gli attivisti hanno annunciato che non
può essere ancora scritta la parola fine, perchè Crash continuerà a
muoversi finchè non verrà riconosciuta l’importanza dei percorsi
politici e culturali finora messi in campo nella città.
________________________________________________________
Di seguito il comunicato del Laboratorio Crash!
APPUNTAMENTO A BOLOGNA SOTTO LE DUE TORRI ALLE 18
In due settimane 3 sgomberi! Il Laboratorio Crash resiste…
Dalle barricate di via Donato Creti diamo appuntamento sotto le due
torri alle ore 18h per continuare la giornata di lotta e resistenza.
Dalla periferia al centro della città, dal nord al sud d’Italia
oggi sara’ la giornata in cui il blocco dell’antagonismo sociale dira’
chiaramente che nessuno sgombero sara’ piu’ tollerato. In
questi tempi di crisi sociali se i poteri delle città pensano di
contrastare e reprimere la costruzione di spazi sociali, non hanno
ancora capito con chi hanno a che fare…
Ancora oggi come il movimento no-gelmini saremo in piazza per dire che
in dietro non si torna e se ci bloccano il nostro futuro noi
bloccheremo le nostre città…
Bologna 3 dicembre 2008… e questo è solo l’inzio! Noi la crisi non la paghiamo! D’ora in poi a pagarla saranno solo loro!