Il Laboratorio Crash è ancora una volta sotto attacco. Dopo anni di autogestione, di produzione culturale e socialità alternativa, le istituzioni vorrebbero chiudere con un sequestro dei locali uno spazio pubblico, costruito dal basso e attraversato da migliaia di bolognesi e non. Un luogo che è servito e serve come centro di espressione e aggregazione dei soggetti esclusi della metropoli e delle intelligenze creative e artistiche più sensibili del panorama culturale italiano e non solo. Crash continua ad essere a Bologna un punto di incontro essenziale tra culture, biografie e linguaggi differenti, un luogo dove cognitari, migranti, studenti universitari e operai insieme immaginano e costruiscono pezzi di società meticcia che parla tutte le lingue del mondo e ama le differenze!
Per questa ricchezza sociale e culturale che abbiamo costruito in anni di autogestione crediamo che l’esistenza del Laboratorio Crash non possa essere messa in discussione dalla cecità e dalle manie repressive delle istituzioni: il Laboratorio Crash c’è e in dietro non si torna!
Dopo 6 sgomberi e la ripetuta richiesta di confronto sempre disattesa dalle istituzioni siamo ormai di fronte ad una chiara ed esplicita persecuzione politica nei confronti di quei soggetti sociali che occupazione dopo occupazione hanno trovato nel Laboratorio Crash il luogo adeguato per la loro espressione e organizzazione. Una persecuzione spregiudicata che mai ha accettato di prefigurare una soluzione differente al manganello e alla repressione. Per queste ragioni facciamo appello a chi crede che il diritto all’espressione politica e culturale e all’organizzazione sociale sia da difendere e tutelare, a dire chiaramente che il Laboratorio Crash non deve essere più oggetto di persecuzione e che i soggetti che lo costruiscono hanno il diritto come tanti altri ad esprimersi e ad organizzarsi liberamente.
In Italia si ripetono ormai settimanalmente omicidi, aggressioni e violenze ispirate da culture razziste, fasciste, omofobiche e intolleranti, i nostri quartieri quando non sono teatri di pestaggi razzisti e omofobici sono luoghi desolati di emarginazione ed eroina. Da sempre i centri sociali hanno costituito un antidoto culturale e politico a questa barbarie e pensiamo che oggi più che mai ci sia bisogno che nuovi spazi di aggregazione dal basso prendano vita e vengano difesi con le pratiche, i linguaggi, le musiche e i colori che li costruiscono.
Contro l’avanzata dei nuovi barbari facciamo appello a difendere il Laboratorio Crash! e ci rivolgiamo a tutti e tutte le compagne, i veri democratici, gli antifascisti, gli operatori della cultura, gli artisti, gli studenti medi e universitari, i cognitari, i precari, i migranti e gli operai per difendere uno spazio sociale che a Bologna, assieme ad altri, è una risorsa necessaria per impedire ai barbari del 2008 di scatenare la loro violenza e di costruire il loro progetto di società che è razzismo, esclusione, chiusura di spazi pubblici, solitudine e intolleranza.
Difendere Crash vuol dire continuare a credere che creatività, politica, cultura e protagonismo sociale sono il mix giusto da opporre alle destre e agli intolleranti!
Per adesioni all’appello: appello_crash@libero.it
Prime adesioni:
Valerio Evangelisti - Scrittore e redattore di Carmilla Stefano Tassinari - Scrittore Giovanni De Matteo - Scrittore vincitore del premio Urania 2006 Alberto Burgio - Docente universitario di Filosofia Giuseppe Genna - Scrittore e redattore di Carmilla Antonio Moresco - Scrittore Mauro Cremonini - Odoya Editrice Mario Rebeschini - Giornalista e fotoreporter Roberto Serra - Fotografo e fotoreporter Paola Veronesi Testoni - Galleria Testoni (Bologna) Askatasuna - Ska Band (Bergamo) La Skarola Klub - Ska Band (Bologna) Skaramanzia - Ska Band (Catania) Sergio "Omnidrive" Scanu (Bologna) LaRoboterie (Roma) Talco - Ska Band (Marghera) One Droppers - Ska Band (Milano) Giacomo Cellottini - Studente Girolamo De Michele Chris Iemulo Zoon del connettivismo Nicoletta Maldini