Comunicato sulle aggressioni fasciste a Bologna

Un’aggressione fascista a due ragazzi "vestiti nel modo sbagliato" nella  notte tra venerdì e sabato scorsi in Piazza delle Mercanzie. Una  sassaiola, premeditata, avvenuta nella serata di sabato 15 contro alcune  frequentatrici dell’Atlantide all’esterno dello spazio all’urlo di  "froci".   

A coloro che sono state colpite da queste vili aggressioni va tutta la  nostra solidarietà.   
La destra radicale, mentre consolida le sue posizioni e la sua presenza in  città, torna a manifestarsi per quello che è il suo portato omofobo,  xenofobo intriso di quella barbarie razzista che sembra oggi avere così  presa nei nostri territori.    L’omofobia, il razzismo, la xenofobia sono il segno inconfondibile del  progetto sociale che le destre neofasciste voglioni imporre nelle nostre  città. Bologna oggi si trova costretta, ma di certo questo improvviso  clamore sta solo a quanti sono stati miopi finora, a prendere atto della  sua non impermeabilità al ritorno per le strade della violenza fascista,  dello squadrismo cui le destre radicali hanno dimostrato di essere così  votate in molte altre città.   

Sono queste le forme alle quali i nostri territori vengono portati dalla  desertificazione sociale e culturale, dalla negazione degli spazi di  socialità, dalla rimozione delle strade e delle piazze come luoghi  pubblici e attraversabili, dal tentativo di mettere a valore e  razionalizzare in termini produttivi ogni aspetto delle nostre vite. La  precarietà delle nostre esistenze viene rinarrata dalla destra neofasista,  avallata e spronata spesso in questo dalle istituzioni, in termini di  "allarme sicurezza", in campagne di terrore contro il "diverso", nel  giustizialismo più sfrenato.   

Torna oggi tragicamente all’ordine del giorno l’autodifesa di quanti  immaginano una società aperta e accogliente, di quanti attivamente operano  per costruirla, di quanti non rinunciano a riaffermare la propria identità  di genere, antifascista, antagonista accodandosi alla paura e alla  rassegnazione. Occorre oggi negare a questi soggetti i mezzi con i quali  propagandano il loro odio, sottrargli terreno e agibilità politica, fare  argine contro la barbarie razzista e omofoba, consci che nel progetto di  una società meticcia sta la più efficace risposta.   

Sono le piazze, le strade, gli spazi sociali di cui ci riappropriamo, che  costruiamo seguendo i nostri bisogni e desideri, a darci la direzione  verso cui muovere. Sono questi gli argini che frapponiamo al consolidarsi  della destra fascista ed alle politiche che ad essa si ispirano.

Sta nel  reclamare le strade e nel darsi nuove mete in vista del 22 novembre a  Bologna, sta nella nostra vicinanza alla mobilitazione del 22 a Roma  contro la violenza sulle donne, sta nei luoghi autonomi di autogestione ed  autorganizzazione, nella loro conquista e nella loro difesa.   

Laboratorio Crash! 

 

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