Il Laboratorio Crash ama Bologna. La nostra lotta paga!

In queste giornate di crisi, la nostra città sembrava spegnersi,
lasciarsi andare al trend cupo e grigio che porta la recessione, la
precarietà e la povertà sentita sempre con maggiore intensità da
molti. Un natale triste e povero per i più, un dicembre al freddo
per il Laboratorio Crash senza casa! Ma oggi leggendo i quotidiani
non possiamo che socializzare con tutta la città la nostra gioia e
la nostra soddisfazione: finalmente i 15 appartamenti di via Avesella
2, sono pronti e verranno restituiti alla sua legittima proprietaria
la città di Bologna. 15 famiglie in attesa da anni per
l’assegnazione di una casa troveranno finalmente un tetto sotto cui
vivere! Questo evento è il frutto della nostra lotta, la lotta del
Laboratorio Crash che con l’occupazione di via Avesella 2 iniziò
il suo lungo percorso di lotte per i diritti sociali e per una
socialità altra. Questo evento è il frutto di tutti e tutte i
precari, i migranti, gli studenti e i compagni che dal quel giorno
hanno lottato e lottano con noi per una città accogliente,
tollerante e aperta a tutti, senza frontiere e barriere per i poveri,
i deboli e gli emarginati. L’occupazione di via Avesella ha portato
allo spostamento di 2 centraline che appestavano la zona con onde
elettromagnetiche e ha ridato 15 alloggi a chi ne ha bisogno. Il dato
è semplice e chiaro: LA NOSTRA LOTTA PAGA!

Il Laboratorio Crash ama Bologna e durante tutte le sue
occupazioni ha fatto si che spazi abbandonati e lasciati in disuso
dal pubblico e dal privato fossero restituiti alla città,
riqualificandoli dal basso con il nostro lavoro volontario e
riempendoli di socialità e creatività con le nostre iniziative
culturali. Scrittori, musicisti, pittori, operatori della cultura e
dello spettacolo, precari, studenti, anziani e giovani in 4 anni
hanno attraversato lo spazio sociale Crash! Riconoscendolo come luogo
di socialità libera e di espressione artistica e politica. Con i
quartieri che ci hanno ospitato abbiamo sempre istaurato un rapporto
positivo ed efficace per migliorarli come quando durante
l’occupazione in via San Donato 27, riuscimmo a far spostare kg di
amianto depositati senza nessuna precauzione nei pressi del centro
sociale e a fianco di palazzi e giardini dove giocavano bambini.
Durante i primi due giorni di occupazione in via Donato Creti avevamo
già preparato proposte, suggerimenti per ri-pensare tutta l’area
di proprietà del Signor Pazzaglia, sottraendola alla rendita
immobiliare, allo spaccio di eroina e al degrado, avremmo voluto
portarli nei tavoli di urbanistica partecipata e affiancarli alle
proposte di molte altre associazioni che come la nostra vorrebbero
dei quartieri belli e accoglienti. Non c’è stato tempo, dopo tre
giorni siamo stati sgomberati e pestati dalla polizia che ha mandato
all’ospedale una precaria che stava contestando pacificamente
l’ennesimo sgombero.

Il Laboratorio Crash ama Bologna, e Bologna lo sa! Sgomberi,
denunce, repressione e criminalizzazione non servono a mistificare un
dato che è ormai certezza per molti: il Laboratorio Crash è
espressione dei bisogni sociali, culturali, artistici e politici di
questa città e questi bisogni devono trovare una casa! Dopo 4 anni
di ruspe, manganelli, divieti e ordinanze, finalmente un segnale
differente! Effetto post-primarie? Effetto elezioni? Una folgore
sulla via di Damasco? Per ora non lo sappiamo, di sicuro non
resteremo a guardare e da subito rilanciamo i nostri percorsi di
lotta che prendono la direzione occupazione per restituire alla città
i suoi spazi dove godere di una socialità libera e aperta e
continuare a immaginare e lottare per una città veramente
accogliente per tutti e tutte…

La nostra lotta paga! Il Laboratorio Crash ama Bologna!

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